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"Il miglior amico di un ragazzo è la propria madre" (Norman Bates)

Norman Bates

Norman Bates è il protagonista e antagonista della serie di romanzi di Psycho creata dallo scrittore Robert Bloch. Bates è stato interpretato da Anthony Perkins nel film Psyco di Alfred Hitchcock; la prestazione di Perkins è stata molto iconica e sembra essere alla base di molti miti che a tutt'oggi circolano sui serial killer. Vince Vaughn ha interpretato Bates nell'omonimo remake diretto da Gus Van Sant nel 1998.

Biografia[]

Bates, da bambino, era stato abusato emozionalmente (e forse sessualmente) dalla madre, Norma Bates, che gli aveva inculcato il concetto riguardante tutte le donne (tranne lei) come esse fossero malvagie e nient'altro che prostitute. Norman e la madre vivevano assieme in uno stato di dipendenza emotiva, a causa della morte del padre del bambino. Quando Norman diventò adolescente la madre prese con sé un uomo, che la convinse coi soldi del marito defunto a creare il motel vicino a casa Bates, rendendo il ragazzo estremamente geloso. Norman assassinò entrambi con della stricnina e conservò il cadavere della madre imbalsamandolo. Bates sviluppò una dissociazione della propria identità, acquisendo la personalità della madre e reprimendo la sua morte per sfuggire al rimorso di averla uccisa. Bloch rappresentò le sue personalità in una forma stilistica di paronomasia: come "Norman" Bates, il piccolo bambino, era dominato da sua madre, e doveva fare ciò che lei diceva. Come "Norma" Bates, si vestiva con gli abiti della madre, imitava la sua voce, e uccideva chiunque tentasse di passare tra lei e il suo "Norman", specialmente giovani ragazze. Come "Norman" Bates, era un adulto normale (a malapena) che gestiva un motel e manteneva in pace le due personalità. Venne arrestato dopo l'omicidio di Mary Crane (chiamata Marion Crane nel film), giovane donna, e Milton Arbogast, un investigatore privato mandato a cercarla per furto. Bates venne diagnosticato come mentalmente instabile e venne mandato in un istituto di cura, dove la personalità della madre prese il sopravvento; diventò sua madre la quale dice:

« È doloroso che una madre debba pronunciare parole che condannano il proprio figlio, ma non posso permettere che loro mi credano capace di commettere un assassinio. Ora lo rinchiuderanno come avrei dovuto fare io quando era bambino. È sempre stato cattivo e ora aveva intenzione di dire che ero stata io ad uccidere quelle ragazze e quell'uomo, come se io potessi fare un'altra cosa all' infuori di star seduta immobile e guardar fisso come uno di quei suoi uccellacci impagliati. Loro sanno che io non posso alzare neppure un dito… e non mi muoverò! Me ne starò seduta qui tranquilla, nel caso che loro sospettassero di me. Probabilmente ora mi stanno sorvegliando, ma lasciamoli fare. Farò vedere loro che specie di persona sono. Non scaccerò nemmeno quella mosca. Spero che mi stiano osservando, così vedranno. Vedranno e sapranno. E diranno a tutti: "Ma se lei non farebbe male neppure ad una mosca!" »

Da qui in poi i film andranno in una direzione mentre i libri in un'altra, infatti nel sequel letterario di Bloch Norman evaderà dal manicomio travestitosi da suora e si dirigerà ad Hollywood dove stanno pensando di fare un film sulla sua vita ma alla fine verrà ucciso. Nel terzo, invece, una nota scrittrice compra casa Bates, 10 anni dopo la morte di questi, per trovare l'ispirazione per scrivere una biografia sul killer. Purtroppo una serie di omicidi porta a domande anche fuori dal consono: Norman è davvero morto? E se fosse il suo fantasma? O quello di sua madre?

Caratteristiche[]

Nel film di Hitchcock è un ragazzo ventiseienne apparentemente emotivamente fragile. Quando uccide egli si traveste sempre con gli abiti di sua madre e si serve di un coltello da macellaio per far fuori le proprie vittime. Quando ritorna in se stesso si risveglia come da un sonno profondo senza alcun ricordo degli omicidi e da bravo figliolo fa sparire ogni traccia degli omicidi che egli è convinto siano stati commessi da sua madre. I corpi delle vittime e anche le loro macchine vengono fatti sparire nella palude delle vicinanze del motel.

Bates nei sequel[]

Dopo 22 anni dagli episodi precedenti Norman viene dato sano di mente quindi liberato. Lila Crane e sua figlia Lucy tenteranno di farlo ritornare il pazzo di una volta, per convincere le autorità ad arrestarlo, riuscendo nella loro impresa ma solo a metà: ciò costerà loro la vita e Norman non verrà arrestato, inoltre viene rivelato da sua zia, Emma Spool, che molti della famiglia Spool soffrivano di infermità mentale e lo convince che sia lei la sua vera madre. Spinto dalla rabbia che l'abbia lasciato con una donna crudele come Norma la ucciderà ma la imbalsamerà facendo tornare la sua personalità materna. Ritornato al suo lavoro di sempre si innamorerà di una ex-suora contraccambiato ma la sua malvagia personalità materna lo porterà non solo ad uccidere la povera ragazza ma anche a ritornare in prigione, non prima di "uccidere" definitivamente l'identità materna. Alla fine di questo sequel verrà rivelato, che Emma era sua zia, e non sua madre come disse lei stessa, e uccise il padre di Norman non appena nacque il piccolo poiché lo riteneva suo figlio a causa della rivalità tra lei e Norma per l'amore di John. In manicomio si sposerà con una delle infermiere che lo porta ad una ritrovata stabilità mentale, tuttavia qualche anno dopo egli è inspiegabilmente di nuovo in libertà (forse evaso) e col falso nome di Ed racconterà la sua infanzia ad una stazione radiofonica. Quando scopre che sua moglie è incinta non vuole che un altro "mostro Bates" semini morte nel mondo e cercherà di ucciderla ma si pentirà del suo gesto affermando che: "Se avrà l'amore necessario non diverrà me". Alla fine riuscirà a liberarsi della sua schizofrenia bruciando la sua vecchia casa ma per poco non muore nelle fiamme poiché inizia ad affrontare allucinazioni riguardanti la madre, Marion Crane e altre sue vittime riuscendo finalmente ad avere una vita normale.

Bates nel libro[]

Nel film Norman Bates è scisso nella personalità di se stesso e in quella di sua madre, mentre nel libro vi è anche quella di Norman bambino. Nel libro Norman è un uomo più apertamente instabile di mezza età, tozzo e bevitore con addosso degli occhiali che, per passare all'identità della madre, si ubriacava fino a svenire, mentre nel film è un ragazzo alto e apparentemente fragile perché Hitchcock voleva che il pubblico cercasse di simpatizzare con Bates rendendolo "un ragazzo della porta accanto". Il libro è molto più violento rispetto al film: Mary Crane viene decapitata nella doccia e Arbogast sgozzato con un rasoio. Nel film vengono entrambi solamente accoltellati.

Accoglienza[]

Bates è al secondo posto tra i 50 migliori cattivi del cinema (dopo Hannibal Lecter e prima di Darth Vader) nella lista scelta dall'American Film Institute nel giugno 2003.

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