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Fullmetal Alchemist - 49 - Large 08 jpg

Pride, l'arrogante

Pride è il primo degli homunculus antagonisti di Full metal alchemist nato dalla superbia del padre.

Manga e anime 2009[]

Aspetto e personalità[]

Pride è il primo homunculus creato dal Padre e la sua caratteristica principale è che, pur essendo il più anziano tra loro, ha l’aspetto di un bambino dal viso vispo e allegro, i capelli corti e scuri e due grandi occhi neri. Grazie alla straordinaria abilità grafica dell’autrice, proprio questo suo aspetto innocuo assume connotati inquietanti in diverse inquadrature. La parte del corpo in cui è situato il suo tatuaggio dell’Uroboro è la fronte ma si nota solo nel momento in cui Edward consegna il feto alla madre adottiva(episiodo 63). [senza fonte]

Selim è un bambino affettuoso e gentile che sogna di diventare un alchimista di stato proprio come il suo idolo, Edward Elric, e ama i suoi genitori. L'autrice lo ha raffigurato inizialmente come un personaggio secondario, tanto da non lasciare immaginare che dietro alle sembianze dell’innocente Selim si nascondesse Pride, senza dubbio il peggiore degli homunculus, non solo in quanto terribilmente severo e impaziente, ma anche in quanto perfetto strumento del Padre, atto ad eseguire gli ordini ed a farli eseguire ai suoi compagni senza alcuna possibilità d’appello. Questo atteggiamento è visibile quando richiama Envy e Gluttonyper aver attirato troppo l’attenzione; nonostante la sua indole ribelle perfino Envy non osa replicare all’ordine di Pride, sottolineando il timore che ha di quest’ultimo. L’unica volta in cui Pride ha dimostrato un minimo di flessibilità è stato dopo aver ascoltato un compromettente discorso di Wrath e, dato il profondo legame con l'homunculus dell’ira ha deciso di non riferirlo al Padre. Si considera nettamente superiori rispetto agli altri homunculus (in linea con il vizio capitale che rappresenta), tanto che si sente offeso nell'essere paragonato a Gluttony, e si offende profondamente quando colpito nell'orgoglio, come quando Hohenheim scopre che non può muoversi all'esterno del tunnel e di Central City (ovviamente però Pride nega di essere stato ferito nell'orgoglio). Inoltre non accetta nessuna critica nei suoi confronti, che sia fondata o no[1]. Selim dimostra inoltre di essere abile nella tortura psicologica, in quanto, dopo aver minacciato il tenente Hawkeye di tenerla "sempre d’occhio dall’ombra", riesce, nonostante i suoi notevoli nervi saldi, a farla cadere in un terribile stato di paranoia.

All'apparenza è l'homunculus più giovane, ma cronologicamente è il più vecchio.

Storia[]

Selim appare per la prima volta quando accoglie King Bradley dopo il suo ritorno da Dublith. Viene dunque presentato come il tenero figlio adottivo del comandante supremo, ma nulla di più. Col prosieguo della storia, vengono forniti ulteriori dettagli allo scopo di farlo apparire come un comune bambino ed un personaggio del tutto secondario, tanto da non fare sospettare in alcun modo la sua vera identità.

La svolta però arriva quando Riza, diventata segretaria del Comandante Supremo e recatasi in casa sua per firmare dei documenti, si sofferma a dialogare con la moglie di questi. Viene dunque a sapere che Selim è (ufficialmente) il figlio di un defunto parente di King Bradley. Consapevole del fatto che un homunculus non può avere dei parenti, Riza si insospettisce sull’identità del bambino. Questi, accortosi di lei, la sorprende alle spalle e le riferisce che, qualora rivelasse a qualcuno la sua scoperta, non esiterà a uccidere tutti i suoi compagni, compreso Mustang. Prima di andarsene, mette a frutto le sue notevoli abilità intimidatorie, e infatti minaccia la donna dicendole che la terrà sempre sotto controllo dall'ombra, facendola così piombare in uno stato di paura e di angoscia.

L'ombra di Pride interviene più volte all'interno del lungo tunnel scavato da Sloth, prima aggredendo e portando la morte fra i militari di Briggs che si trovano a perlustrarlo, e poi attaccando Hohenheim. Quest'ultimo si salva entrando in un cunicolo secondario in cui l'ombra di Pride non riesce ad arrivare.

Successivamente Pride, assieme a Gluttony, cattura Alphonse e lo utilizza per affrontare Edward, Greed e le due chimere accorse insieme a lui. Questi ultimi devono ricorrere a varie strategie per contrastare i due homunculus, fra cui il gettare la zona nell'oscurità totale per impedire a Pride di emanare la sua ombra, ma la chimera-leone Heinkel non riesce ad consumare in tempo tutte le vite di Pride prima che questi trovi una nuova fonte di luce. Dopo essere stato messo in difficoltà, Pride decide di assorbire Gluttony nella sua ombra, in modo da acquisirne l'olfatto e combattere al meglio in condizioni di scarsa visibilità. Il duro scontro termina grazie ad un piano di Hohenheim ed Alphonse: Pride si ritrova rinchiuso, assieme ad Al, sotto ad una grande cupola di pietra, al buio completo, dove sarebbero dovuti rimanere fino alla vittoria degli altri -che si avviano a Central City- sul Padre. Però Selim, battendo ritmicamente sulla testa di Al, non inganna semplicemente il tempo, bensì lancia un messaggio in codice Morse per indicare la propria posizione, venendo così raggiunto e liberato da Kimbly. Si svolge così un altro combattimento, con Pride e Kimbly contro Alphonse potenziato da una pietra filosofale precedentemente in possesso dello stesso Zolf. Alla fine, Kimbly viene ferito mortalmente da Heinkel, che scappa assieme ad Al, Yoki e Marcoh. Pride quindi finisce per divorare anche l'alchimista scarlatto.

Tornato nel quartier generale a Central City, affronta insieme a Wrath il Colonnello Mustang e i suoi uomini. Assorbendo le abilità alchemiche di un dottore durante lo scontro, riesce ad eseguire una trasmutazione umana, facendo diventare Mustang il quinto "sacrificio". Dopo questo atto, Pride perde la capacità di rigenerare il corpo di Selim. Si riunisce quindi al Padre nei sotterranei del Quartier Generale affrontando Edward Elric. Quando l'alchimista d'acciaio lo mette in difficoltà, Pride tenta di prenderne il corpo, ma l'anima di Kimbly, dal suo interno, lo ostacola perché l'homunculus lo ha deluso[2]. Edward riesce a sconfiggere Pride, che diventa una sorta di minuscolo bambino addormentato, simile ad un embrione. In seguito alla morte del Padre, Pride viene riconsegnato alla madre e due anni dopo si può notare che è cresciuto, ma probabilmente non ha più ricordi dei crimini commessi come Pride. Sarà l'unico homunculus a rimanere in vita[3].

Abilità[]

Pride è, per sua stessa ammissione, un homunculus dai poteri superiori a qualunque altro. Il suo potere consiste nel manipolare a piacimento la propria ombra, tanto da essere in grado di usarla per afferrare, penetrare e tagliare persone e oggetti. L’ombra è inoltre in grado di estendersi all’infinito e di salire perpendicolarmente alla sua posizione. Nelle superfici investite dalla sua ombra inoltre compaiono numerosi occhi e bocche, che presumibilmente potrebbero dare all'homunculus una visione a 360 gradi[senza fonte]. Pare inoltre essere in grado di spostarsi istantaneamente, in quanto, nonostante fosse appena stato messo a letto da un domestico, non ha problemi a comparire fuori dalla villa proprio dietro a Riza e a scomparire con la stessa rapidità. Sembrerebbe essere dotato anche di una grande resistenza al dolore, poiché nonostante Heinkel continuasse a colpirlo Pride, per stessa ammissione della chimera, non mostrava la benché minima reazione. L'unico limite alle sue immense capacità è la necessità di un minimo di luce per poter manifestare le sue ombre, cosa che non può accadere in un luogo completamente buio. Più di una volta la sua ombra compare all'interno del lungo tunnel scavato da Sloth(prima attaccando dei militari di Briggs e poi Hohenheim), anche se non è chiaro come possa estendersi per centinaia di chilometri in un tunnel apparentemente privo di fonti di luce, quando anche il modo in cui si salva Hohenheim sembra indicare che l'ombra non possa superare zone totalmente buie: Hohenheim entra in un tunnel più piccolo e l'ombra non riesce a raggiungerlo, e questo -nonostante Hohenheim in quel momento non sia certo del perché il suo nemico non riesca a seguirlo fuori dal tunnel principale- sembra dovuto alla sottilissima zona del bordo esterno del cunicolo che non viene illuminata dalla sua lampada, il che sarebbe in linea con quanto emerso durante il successivo scontro aKanama. Può anche assorbire le capacità dei nemici che "mangia" con la sua ombra (come ha fatto con Gluttony, acquisendone l'olfatto). Come ogni homunculus, anche Pride è dotato di un fattore guarente e di un’immortalità virtuale (è dotato di numerose vite). Stranamente Pride non sanguina quando viene ferito, ma non è chiaro il motivo (presumibilmente per non rendere troppo cruento tale fatto, in quanto Pride ha l'aspetto di un bambino).

Anime del 2003[]

King Bradley[]

Il Comandante supremo, capo indiscusso dell'esercito ed in segreto l'homunculus Pride, fino ad un punto avanzato della serie viene sempre mostrato come un uomo cordiale e sempre di buon umore. Hughes indaga sulle infiltrazioni ai piani alti dell'esercito, scoprendo stranezze sul conto della segretaria di King Bradley (Sloth), ma viene ucciso prima di arrivare a scoprire tutta la verità. La chimera Martel scopre la sua vera natura, per poi venire uccisa dal comandante stesso con una spada, nonostante si sia rifugiata all'interno del corpo di Al. King Bradley-Pride viene infine sconfitto da Roy Mustang durante un infuocato duello nella cantina della sua villa.

L'homunculus è stato creato da Dante, ed a differenza degli altri ha la particolarità di invecchiare come gli esseri umani. Il suo simbolo dell'uroboro si trova sull'occhio sinistro, coperto dalla benda. È abile con la spada ed è in grado di muoversi molto rapidamente, forse perfino di prevedere i movimenti degli avversari grazie al suo occhio (come sembra indicare ciò che dice a Martel, quando schiva senza problemi gli attacchi della donna), occhio che gli permette anche di vedere le correnti d'aria (come afferma all'inizio del suo scontro con Mustang), dicendo di possedere "l'occhio perfetto".

Selim[]

Nell’anime il piccolo Selim non è Pride e non è nemmeno un homunculus: compare solamente negli ultimi episodi ed è solo il figlio adottivo di King Bradley. Il suo ruolo risulta addirittura dannoso per il Pride della versione animata: infatti, rientrando nell’abitazione in fiamme in cui l'homunculus sta combattendo contro Roy Mustang, condanna a morte il padre adottivo, portandogli -senza sapere cosa sia- il sacco con il teschio dell’uomo trasmutato per crearlo, e permettendo dunque a Mustang di usarlo come tramite per immobilizzare l’avversario e poterlo incenerire. Quando si rende conto di ciò che ha ingenuamente fatto Selim, Bradley non esita a strangolarlo.

Dopo aver sconfitto il nemico, il Colonnello porta Selim fuori dalla casa in fiamme, e qui sarà nuovamente d’intralcio: Roy, avendo le braccia occupate dal piccolo, non può difendersi dall’attacco di Frank Archer, e sarà mutilato ad un occhio. Non si sa se Selim sia o meno sopravvissuto agli spari o al precedente strangolamento da parte di Pride.

Nella puntata conclusiva della serie, nonostante il personaggio homunculus Pride non compaia, Dante (spesso chiamata solamente "quella persona"), prima di essere divorata da Gluttony, parla tra sé e sé di un fantomatico "Pride" a cui voler affidare il compito di tornare a procurarsi altre pietre rosse dagli umani. Probabilmente si tratta di un richiamo alla storia originale (il manga) e al personaggio invece presente nella serie successiva (Brotherhood).

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